La giovane attrice lucchese su RAiUno nella fiction "Don Matteo 10"
Jeans e scarpe sportive, fresca e bellissima e al tempo stesso amichevole e cortese Giulia Lippi è la giovane e promettente attrice che, con orgoglio, possiamo definire lucchese doc e che di recente è apparsa su Rai Uno nella fiction Don Matteo 10. L’abbiamo intervistata.
Da dove nasce la sua passione per la recitazione?
L’ho sempre avuto. Ricordo che fin da bambina io e mia sorella mettevamo in piedi sceneggiature che lei, più grande di me di quattro anni, scriveva, per poi essere riprese dalla mamma, la mia più grande sostenitrice di sempre insieme al resto della famiglia. La prima registrazione risale a quando avevo sei anni; ho tante testimonianze filmate di queste cose fantastiche che facevamo in estate e per le vacanze di Natale: telegiornali, cose satiriche.. eravamo piccole, ma è da lì che mi sono appassionata.
Poi ha frequentato un’apposita scuola?
No. Quando ero al liceo ho seguito per quattro anni un corso di recitazione con Alessandro Bertolucci poi, appena diplomata, mi sono trovata di fronte ad un bivio: Accademia di recitazione o Università e ho scelto quest’ultima.
Ha recitato anche in lingua inglese. Le piacerebbe lavorare all’estero?
Due anni fa ho recitato Shakespeare in inglese ed è stata una bellissima esperienza, per una laureata in lingue come me, poi, direi il top!
In futuro mi piacerebbe recitare in spagnolo e in inglese, le mie lingue guida, per questo sto cercando di capire se è possibile lavorare con agenzie straniere a Madrid e a Londra.
La carriera di un’attrice è, nell’immaginario comune, un percorso dove non mancano ostacoli quali competizione e, magari, compromessi…
Compromessi? Beh! Non ho mai ricevuto richieste spiacevoli, forse perché sono rimasta sempre molto esterna al “contorno”, a ciò che ruota attorno alla recitazione e alla produzione in senso stretto. Pur lavorando a Roma ho scelto di vivere a Lucca e anche quando studiavo tornavo da Roma a casa ogni volta che potevo; ero a Lucca e studiavo.. questa è una cosa che mi ha sempre dato serenità e che forse, in questo senso, mi ha protetta. La competizione? Sì, quella c’è. Sempre.
E’ una strada che probabilmente prevede anche sofferenza…
Più che a soffrire dobbiamo imparare a perdere e io all’inizio non ero preparata a questo. Durante i miei studi ho sempre ottenuto per ciò che lavoravo, mentre in questa realtà non è così perché entrano in gioco dei fattori che non riesco a controllare e questo mi ha sempre dato fastidio. Sono sette anni che ho intrapreso questa strada e spesso mi è capitato di fare un provino, vedere che andava benissimo, sentire che c’era il giusto feeling con il regista e poi… puff! Tutto svanito nel niente perché ci sono tanti altri gradini che non seguono una logica e dei quali non è possibile avere il controllo.
L’attore dal quale ha imparato di più?
Devo dirti che, stranamente, pur avendo avuto la fortuna di lavorare con artisti di immensa esperienza come Gigi Proietti, sul set riesco ad apprendere meglio da quelli che sono più simili a me, almeno in termini di esperienze. Ad esempio Alessandra Mastronardi mi ha trasmesso tanto, anche lei è giovane, ma con più esperienza. Un’altra è Elena Sofia Ricci, una persona che sul set dà tanto, ma ti insegna anche molto… una mamma!
Quale personaggio le piacerebbe interpretare?
C’è un personaggio letterario che mi piace tantissimo e al quale sono affezionata; è la protagonista di un romanzo spagnolo di fine Ottocento, Ana Ozores protagonista di Clarín. Ana è una donna repressa in tutte le forme, bloccata in tutte le possibilità di espressione, fragile e forte allo stesso tempo, accusata di nevrosi, ma in realtà solo molto sensibile: classico esempio di femminilità alla Emma Bovary. Mi sono innamorata di questo personaggio e ne ho parlato con un regista spagnolo. Chissà…
Come si prepara ai personaggi che interpreta?
In realtà, soprattutto quando si lavora per la televisione non si ha molto tempo da dedicare alla preparazione. A volte il preavviso è di pochissimi giorni! Nel caso di Romeo e Giulietta avendo più tempo ho riletto l’opera ma, in generale, per me il momento in cui meglio entro nel personaggio è sicuramente quando facciamo la prova dei costumi e vesto i panni di chi devo interpretare.
Un attore o un’attrice con cui vorrebbe lavorare?
Oltreoceano Meryl Streep, in Italia Carlo Verdone.
Parliamo di Lucca. Qual è la cosa che per lei rappresenta questa città?
A parte le mura c’è un preciso posto che per me è il punto del cuore ed è Corso Garibaldi, lo adoro soprattutto nel mese di maggio quando il viale si riempie di fiori bianchi. Anno dopo anno continuo a fotografare quella particolare parte della città, senza stancarmi mai di farlo.
Nuovi progetti all’orizzonte?
Non posso proprio rivelare niente... ma tengo le dita incrociate!
(a.d.c.)