“La Luminara di Santa Croce nel tempo”, edizione aggiornata di Umberto Palagi e Marco Puccinelli
  dal 01 al 30 Ottobre 2025
Lucca
“La Luminara di Santa Croce nel tempo”, edizione aggiornata di Umberto Palagi e Marco Puccinelli

Recensione a cura di Mariapia Frigerio

E’ stata presentata nell’oratorio San Giuseppe di Lucca la nuova edizione aggiornata del volume “La Luminara di Santa Croce nel tempo”, con il contributo di Umberto Palagi per i testi e Marco Puccinelli per la parte fotografica. Una storia che appassiona da sempre i lucchesi (e non solo) e che in questi giorni si è riaccesa con la conclusione dei lavori di restauro e la restituzione al culto del Volto Santo.

Quasi doveroso questo testo (alla seconda edizione, stampata in occasione del restauro del Volto Santo) che ferma sulla carta la fugacità delle mostre che hanno avuto luogo anni fa in San Cristoforo e ora in Palazzo Guinigi, con le foto di Marco Puccinelli che, oltre ad essere fotografo, è architetto e docente di storia dell’arte.

Puccinelli è scrupoloso e minuzioso reporter della quotidianità come nel caso della Luminara che ha seguito con occhio attento per quasi quarant’anni, con un occhio non solo da reporter, ma anche con il suo di occhio che sa indagare la profondità dell’animo umano e l’uomo immerso nella vita vera, che per tutti, è la quotidianità. Puccinelli è un “navigatore solitario”. Tuttavia non esclude influenze di grandi fotografi come Henri Cartier-Bresson, William Klein, Robert Doisneau, Eugene Smith, ma soprattutto Sebastião Salgado.
Guardando le foto del libro si potrebbe parlare, senza esagerare, di poesia del quotidiano. Una quotidianità che, in questo caso specifico, ci viene mostrata da Puccinelli durante l’allestimento della Luminara per le vie cittadine, da piazza San Frediano con scorci di via della Cavallerizza, via Veneto, il Giglio, con i cestelli “acrobatici”, le losanghe con i lumini e con tocchi di umanità come la bimba che sbircia.

Un vero e proprio viaggio (lui che è un grande viaggiatore) nella città, con la vestizione dei partecipanti e la distribuzione dei ceri, con chi mangia e chi beve sui gradini (gente di diverse etnie). Ci sono poi i bimbi con le cappe delle compagnie religiose (l’occhio del Puccinelli è sempre attento al mondo dell’infanzia), Ci sono i suggestivi interni di San Frediano con la Cappella Trenta: con immagini originali, non ovvie, neanche dal punto di vista prettamente artistico.

Grande importanza hanno in queste foto i colori, a volte anche molto vivi come quelli legati alle compagnie religiose con i rossi, i blu, i viola, i gialli o quelli delle pelli delle diverse etnie.

Puccinelli è un uomo di cultura, di una cultura artistico-letteraria nata da passioni che trasmette anche a chi guarda le sue foto.
Passioni che lo portano a far proprie la mano o lo sguardo di certi artisti, ma mai ci sono in lui (come non dovrebbe essere mai) sfoggi di erudizione. Così certi accostamenti a grandi nomi del panorama artistico si possono cogliere naturalmente. Le sue immagini infatti rimandano “naturalmente” ad autori come Velasquez, Rembrandt, Daumier, spostandosi agilmente tra cinema e repertori iconografici, interiorizzati e fatti propri da anni di studi appassionati.

Un discorso a parte meriterebbero le foto in bianco e nero che inframezzano la seconda parte relativa alle testimonianze raccolte dallo stesso Puccinelli con puntualità ed efficacia che qui, nella seconda edizione, aumentano di numero.
Un bianco e nero che sa scendere espressionisticamente a indagare volti e situazioni e che, come sa chi lo ama anche nel cinema, sa far vedere il colore più del colore stesso.

Il testo ha l’introduzione dell’arcivescovo di Lucca, mons. Paolo Giulietti, di mons. Alberto Brugioni, Proposto del Capitolo della Cattedrale di Lucca, di Mario Pardini, Sindaco di Lucca, Massimo Marsili, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Andrea Palestrini, presidente della Fondazione Banca del Monte di Lucca e di Luigi Spadoni della Fondazione “Spazio Spadoni”.
Hanno presentato il volume mons. Piero Ciardella e la professoressa Mariapia Frigerio, coordinati dal giornalista Paolo Mandoli.

L’edizione è stata curata dalla “Bottega della Composizione”.

Mariapia Frigerio