
La parola che aiutò gli Alleati a far vincere la Seconda Guerra Mondiale sul fronte occidentale. Può sembrare incredibile ma i fatti qui raccontati si svolsero in questa stupefacente maniera.
Siamo nel dicembre del 1944, nella cittadina di Bastogne in Belgio, dal 15 dello stesso mese i tedeschi nella più completa riservatezza hanno approntato una gigantesca operazione offensiva contro il sistema dell’apparato bellico alleato.
Dopo il successo dello sbarco in Normandia gli Alleati hanno via via respinto verso la Germania le divisioni tedesche dislocate nei territori della Normandia, della Francia, dell’Olanda e del Belgio. Approssimandosi al confine della Germania per cercare di dare la spallata finale al regime nazista.
Il 20 luglio dello stesso anno Hitler subisce un attentato che però lo vede scampare fortunosamente facendolo tuttavia restare ancora di più votato alla vendetta più estrema. In questo contesto lo stesso fuhrer elabora una sua personale strategia di guerra che avrebbe dovuto sbaragliare le truppe alleate colte in fase di relax invernale poco prima del periodo natalizio.
Gli Alleati sono piuttosto scettici sul lungo silenzio dei tedeschi che paiono doversi curare le ferite inferte loro dopo il D Day. Ma alcuni generali alleati come Bradley, Patton e lo stesso comandante in Capo Eisenhower restano piuttosto guardinghi avendo conosciuto sul campo l’efficienza delle panzer divisioni tedesche e dei loro terribili armamenti corazzati.
Il 15 dicembre l’offensiva tedesca così a lungo tenuta nascosta inizia con un imponente martellamento di artiglieria verso le opposte divisioni alleate. Subito seguito dall’irrompere di più di 200.000 uomini perfettamente equipaggiati e fanatizzati unitamente alle poderose divisioni panzer dotate dei nuovi carri Tigre. La strategia è quella di avanzare e conquistare i poderosi depositi di carburante che gli Americani hanno dislocato in punti strategici sul territorio.
La reazione alleata è pronta ed efficace, riuscendo a imbrigliare i tedeschi rallentandone l’impeto e disorientando i loro comandi. Siamo ai giorni del Natale del ’44 con un clima terribile di ghiaccio, venti artici e nebbie persistenti. A Bastogne cittadina belga si combatte una guerra che non sembra avere fine. Gli assedianti sono le truppe scelte delle Waffen SS che paiono muoversi con l’arroganza e la determinazione di chi si crede onnipotente, indottrinate fino all’estremo.
Sono al comando del generale Hasso von Manteuffel e stanno premendo circondando la città da ogni lato col fine di conquistarla. Lo scopo è quello, se la conquista avrà successo, di aprirsi una direttiva verso il porto di Anversa per bloccare i rifornimenti degli Alleati. La difesa della città è organizzata da due divisioni scelte americane. Sono la 101a quella delle “Aquile Urlanti” e la 82a entrambe divisioni scelte Airborne, che prudentemente Eisenhower aveva fatto dislocare a Bastogne pochi giorni prima che la città venisse circondata dai tedeschi. Sono al comando del tenente generale Anthony McAuliffe e stanno combattendo con un onore che le renderà un mito nella storia degli Stati Uniti.
Accade ora che nel tentativo non riuscito di sconfiggere i difensori il generale tedesco decide di inviare due staffette presso il comando americano con la richiesta di resa con onore. Le due staffette vengono accompagnate bendate al comando americano e consegnano a McAuliffe la richiesta di resa. Si racconta poi che il generale resta un attimo pensieroso dopo di che verga su un foglietto la risposta da consegnare ai tedeschi in vibrante attesa. I due della staffetta ritornano al loro campo e consegnano al generale Manteuffel il foglio vergato da McAuliffe. Apertolo vi legge una sola parola…”NUTS”…
Bastogne fu poi liberata da Patton che la raggiunse a tappe forzate con il clima che aveva aperto degli spiragli più favorevoli. I tedeschi si ritirarono con il fallimento dell’offensiva che se riuscita avrebbe potuto cambiare le sorti della guerra. I difensori di Bastogne passarono allo Storia come i “Bastardi di Bastogne” divenendo un autentico mito della storia militare degli Stati Uniti.
La Storia racconta che i crucchi germanici non riuscirono a interpretare il recondito significato di questa micidiale battuta. In uno slang tutto yankee si era pensato di rimandare al mittente una parola il cui valore semantico era tutto racchiuso nell’espressione sottintesa ma non interpretabile da militari ingessati come quei tedeschi.. che stava a significare…” Noi arrenderci ? andate piuttosto voi a farvi fottere,,,” Va detto poi che nonostante vari tentativi i tedeschi mai riuscirono a darsi una ragione plausibile di tale espressione cosi’ lontana dai loro canoni di tradizione militare.
La storia di questa parola riprenderà forza in un contesto lontano anni luce da quello di Bastogne. Siamo verso la fine degli anni ’60 in quel di Alba, terra rigogliosa delle Langhe piemontesi. Un certo signor Michele Ferrero sta agitandosi non facendolo troppo vedere, per qualcosa che gli gira in testa, Sua moglie racconterà poi che un giorno egli si chiude nel suo ufficio chiedendo di non venire disturbato per nessun motivo. Passano ore e ore finché lo stesso riappare come trasformato dichiarando che il problema che lo aveva assillato era stato da lui risolto.
Era nata così “Nutella”, la crema spalmabile che avrebbe conquistato il mondo. Unendo la parola Nuts (nocciolina) al suffisso Ella come significato carino, allegro, spigliato, gradevole era nato un prodotto che avrebbe fatto la storia e la fortuna per l’azienda del suo ideatore.
Gianni Giampaoli