14 febbraio, giorno di San Valentino:
come è nata la festa degli innamorati
  14 Febbraio 2022
Lucca
14 febbraio, giorno di San Valentino:<br> come è nata la festa degli innamorati

Più che festa degli innamorati, San Valentino dovrebbe essere chiamata ‘festa dell’amore’, a giudicare dalle sue origini. La Chiesa, istituendola, intendeva sovrapporla, come una pietra tombale, ai Lupercalia che avevano luogo nella Roma antica, dal 13 al 15 febbraio. Ovidio racconta che al tempo del re Romolo, vi sarebbe stato un preoccupante periodo di sterilità nelle donne, tanto è vero che finì per domandarsi a cosa fosse servito rapire le Sabine, se poi a Roma non ci fosse stata quella crescita demografica da renderla potente e temibile agli occhi delle popolazioni circostanti.
Fu così che uomini e donne si recarono, supplicanti, in un bosco consacrato a Giunone ai piedi dell’Esquilino e qui la dea, attraverso uno stormire di foglie pronunciò queste strane parole: «Un caprone sacro penetri le madri italiche». Lo sgomento delle donne fu di breve durata perché un augure interpretò la frase dicendo che un caprone doveva essere sacrificato alla divinità e con le strisce di pelle prelevate da esso si doveva percuotere le spalle delle donne. Queste correvano, quasi completamente svestite, per la città, offrendosi volontariamente alle fruste dei luperci, considerando il rito propizio alla fertilità. Nel decimo ciclo della luna, esse diventavano madri e la nuova città, potente, come Romolo desiderava.
I Lupercalia, o riti della fertilità e purificazione, venivano celebrati da ministri seminudi, i Luperci, uomini lupo, il cui nome derivava da quella Lupa che allattò Romolo e Remo. Celebrazioni a sfondo erotico, divennero sempre più libere e lascive. Soltanto dopo oltre mille anni, sul finire del quinto secolo d. C., furono soppresse per l’intervento della Chiesa, che introdusse Valentino, vescovo di Terni, come il santo degli innamorati in sostituzione dell’imbarazzante Lupercus, dio dell’amore carnale.
Molte sono le leggende fiorite intorno alla figura di Valentino a giustificare il motivo per cui divenne il protettore degli innamorati. Una di queste narra di una giovane cristiana gravemente ammalata e di un centurione romano, che chiese al santo di non essere mai piú separato da lei. I due giovani, subito dopo essere stati uniti in matrimonio, morirono insieme. In altra occasione il santo sarebbe riuscito a far innamorare due giovani facendo volare intorno a loro coppie di ‘piccioncini’, come anche oggi vengono definiti due giovani innamorati. In altra, ancora si dice che il santo ridette la vista ad una ragazza cieca, alla quale, prima del suo martirio, avvenuto nel 273 d. C., scrisse un messaggio che terminava con queste parole: « … dal tuo Valentino». È proprio da questo bigliettino che è nata la tradizione di scambiarsi il 14 febbraio, fra innamorati, messaggi amorosi e cartoline chiamate ‘valentine’, dal nome del santo. Buon Valentino a tutti gli innamorati d’Italia.
Giampiero Della Nina