Osservatorio Astronomico, scoperta una nuova stella “variabile”
  dal 31 Ottobre 2017 al 30 Novembre 2017
Capannori
Osservatorio Astronomico, scoperta una nuova stella “variabile”

Il comune di Capannori comunica una importante scoperta scientifica per l'osservatorio astronomico di Vorno, insieme all'Osservatorio Astronomico Margherita Hack-OAMH di Firenze. Il team composto da Nico Montigiani e Massimiliano Mannucci (Osservatorio Astronomico di Firenze) e da Matteo Santangelo (Osservatorio Astronomico di Capannori) lo scorso 23 ottobre ha pubblicato la scoperta di una nuova stella variabile, cioè una stella la cui luminosità varia nel tempo. “I dati sono stati presi da tutti e tre gli autori col telescopio dell'OAMH, ma l'analisi statistica dei dati è stata fatta pressochè interamente da Matteo Santangelo con software anche sviluppato in proprio dal personale dell'OAC di Capannori, un grande risultato che premia gli sforzi, la competenza, la creatività del personale dell'osservatorio astronomico capannorese. La stella in questione, che si trova nella costellazione del Cetus (cioè della balena) era già stata catalogata da alcuni astronomi in passato col nome GSC 5839-905, ma nessuno si era accorto della sua variabilità, nè ne aveva determinato il periodo (che da questo studio è risultato essere di circa 8 ore), e men che mai si era accorto che la sua luce non era dovuta a una stella soltanto, bensì a due. La luce di questa stella è risultata infatti essere composta in realtà dalla luce di due stelle vicinissime tra loro che orbitano una attorno all'altra eclissandosi a vicenda; le due stelle sono così vicine da essere a contatto, o quasi, e non si vedranno mai come stelle separate in cielo: osservate al telescopio sembreranno sempre una sola. Ed è soltanto da una sofisticata analisi statistico-matematica della loro variazione luminosa complessiva che si è riusciti a capire che queste stelle sono due e non una. Tra l'altro l'ampiezza della variazione luminosa è abbastanza piccola ed è forse per questo che questa variazione non era stata notata in precedenza da altri ricercatori.
La scoperta è stata pubblicata in inglese su un bollettino professionale internazionale on-line denominato The Astronomer's Telegram–Atel sul numero 10884 del 23 Ottobre 2017”.