Anche quest’anno la centrale Via Vittorio Emanuele di Camaiore farà da cornice ai tappeti di “pula” - così è chiamata in dialetto la segatura - materiale molto umile, che per l’occasione si impreziosisce e unito ai colori all’anilina, permette di realizzare tonalità e sfumature meravigliose con le quali vengono preparate vere e proprie opere d’arte. Quest’anno i quadri rispetteranno il tema dell’Anno Santo, ovvero le opere di misericordia corporale e spirituale.

I tappetari, così si chiamano gli artigiani che nella notte tra il sabato e la domenica del Corpus Domini preparano questi tappeti, il cui studio e predisposizione richiedono mesi e mesi, sono tutti volontari ed è bellissimo vederli all’opera, tanto che le strade del centro il sabato notte sono invase da abitanti, turisti e curiosi che seguono con ammirazione il loro lavoro. Peccato che nonostante tanta bellezza e perfezione, abbiano le ore contate poiché destinate ad essere calpestate l’indomani in occasione della processione dei fedeli.

Un valore e un impegno che si tramanda da secoli - anche se fino agli anni Trenta del Novecento al posto della segatura c’erano i fiori - e che merita di essere conservato; proprio per questo motivo il sindaco di Camaiore, Alessandro Del Dotto, ha presentato alcuni mesi fa a Parigi ai rappresentanti dell’UNESCO, la relazione della storia di questa manifestazione, affinché i tappeti di segatura di Camaiore vengano ammessi nella lista dei Patrimoni orali e immateriali dell’Umanità dell’UNESCO.