Intervista al Re Leone, Mario Cipollini
  dal 01 Aprile 2016 al 07 Giugno 2016
Intervista al Re Leone, Mario Cipollini


Non è stato semplice rintracciarlo, visti i numerosi impegni che lo portano spesso in giro per il mondo, ma ci siamo riusciti e di questo siamo felici! Primo perché Super Mario è uno dei più grandi ciclisti velocisti della storia; secondo perché dotato di ironia e simpatia riesce a tenere bene la scena in TV: lo abbiamo infatti visto ballare, sfilare e, all’occorrenza, dire la sua; terzo perché… beh! Perché più lucchese di così non si può!
Una carriera costellata di successi: Campione del mondo a Zolder, in Belgio, nel 2002, ben 42 tappe vinte tutte in volata al Giro d’Italia, 12 tappe al Tour de France e 3 alla Vuelta di Spagna. Questi alcuni dei più importanti risultati di uno sportivo che, almeno per il momento, di scendere dalla sella non ha intenzione e per il quale il mondo del ciclismo è una delle ragioni di vita.

Da alcuni anni si dedica alla sua attività imprenditoriale per la quale ha creato una linea di bici da corsa interamente in carbonio, prodotte in Italia e commercializzate in tutto il mondo, unitamente alla linea di abbigliamento.

Da lui ci siamo fatti raccontare alcune sue impressioni sulla situazione attuale del ciclismo in Italia e qualche accenno alla Granfondo Cipollini, la gara amatoriale organizzata dalla famiglia Franceschi e per la quale sta salendo sempre più l'attesa!

Quali sono le qualità che occorrono per diventare grandi campioni?
Per raggiungere grandi obiettivi in questo sport occorre sicuramente tanta passione e voglia di sacrificarsi.

Lei ha detto: “Riprendetevi il vostro ciclismo”. Come rilanciare in Italia questo sport?
Attualmente in Italia manca una vera squadra professionistica, un team che rappresenti la bandiera del nostro Paese e un faro per i tanti nostri talenti che sono costretti a correre all'estero.
Per fare un nome, la Saeco, la grande squadra che si è sciolta nel 2004 e per la quale anch’io ho corso.

Le squadre di alto livello internazionale sono poche e i giovani talentuosi che abbiamo sono attratti sempre più da squadre straniere. A chi spetta, e in che maniera, incentivare le società sportive italiane?
Spetta a noi riportare il ciclismo italiano ai tempi in cui l’Italia ha fatto la storia con tanti campioni.

La Granfondo Cipollini è una rappresentazione importante per il mondo amatoriale e sicuramente fa bene al ciclismo in generale…
La Granfondo Cipollini è una manifestazione sportiva amatoriale, ma prima ancora è una giornata di divertimento. Uno degli obiettivi è quello di far scoprire ai tanti appassionati di ciclismo la bellezza dei luoghi che mi hanno accompagnato in tanti allenamenti, inoltre vuole essere un modo per avvicinare i giovanissimi a questo sport. A tal proposito, il 4 Giugno, giorno precedente la gara, organizzeremo una manifestazione con i bambini per stimolare e favorire nei giovanissimi l’amore per questo sport.

Anna Lisa Del Carlo