Nel centenario della morte di Puccini, un libro ricorda famiglia, amici, amori
  dal 01 al 10 Maggio 2024
LUCCA
Nel centenario della morte di Puccini, un libro ricorda famiglia, amici, amori

Nel centenario della morte di Giacomo Puccini, avvenuta a Bruxelles il 29 novembre 1924, è facile prevedere, oltre a manifestazioni nazionali e mondiali, la pubblicazione di numerosi libri, articoli, indiscrezioni, foto, trasmissioni e così via – ogni settore avendo ritagliato, immaginiamo, un proprio spazio editoriale. “Puccini è un tale personaggio che ancora oggi continua ad ammaliare tante menti e infiammare tantissimi cuori. Uno dei primi volumi è GIACOMO PUCCINI – FAMILIARI, AMICI, AMORI di Giampiero Della Nina (ed. Tralerighe).

Dichiara l'autore – giornalista pubblicista, ha scritto anche libri di storia locale, romanzi e testi teatrali: “Ho inteso fare qualcosa di diverso, lasciare che Puccini parlasse di se stesso attraverso le sue lettere, a testimonianza della sua personalità; e inoltre consentire ai giornali di quei tempi, che lo criticarono e lo esaltarono, di aggiungere un tassello al mosaico di una vita artisticamente insuperabile, con relative contraddizioni”.

Scorrendo le pagine sembra di rivivere svariati momenti fondamentali dell'epoca, è come leggere alcune cronache, che si incastrano e a volte ritornano, sempre con stessa trama sullo sfondo. Della Nina, come un cronista a caccia di notizie, coglie poi l'occasione per ricordare o chiarire, per chi ancora non ne fosse a conoscenza, fatti personali e scene di vita pucciniana.

La storia della famiglia Puccini, una vera e propria dinastia di musicisti, non può che iniziare con la nascita di Jacopo, il 26 gennaio 1712 a Celle frazione di Pescaglia. E il lettore nelle prime sessanta pagine ha la possibilità di conoscere con notevole precisione i vari componenti, fino alle vicissitudini di metà secolo scorso e oltre. E' chiaro che, come in un film, le vicende poi si incrementano man mano che accresce la fama di Giacomo. Così, dopo i familiari, si passa a parlare dei numerosi amici anche territorialmente più vicini e di “colleghi” speciali (personaggi come Mascagni, Ponchielli, Catalani, Leoncavallo, Toscanini, perfino D'Annunzio e Giovanni Pascoli); infine degli amori, e qui traspare subito – in sintesi - la convinzione dell'autore: Puccini amava l'amore, Della Nina lo ha verificato attraverso un considerevole numero di missive con le varie protagoniste, spedite e ricevute.

Abbiamo accennato prima alle curiosità che l'autore ha seminato nel corso dell'opera. Fra le tante, ne citiamo tre: come la cospicua eredità (valutata una cinquantina di miliardi di lire) è finita in mani estranee; le cause delle rivalità professionali, con rotture e ricuciture, coi colleghi amici; capitolo amanti, infine, almeno di quelle che si conosce il nome (qui l'autore ha inserito Doria, giovane cameriera di casa Puccini, morta per suicidio – però spiega che fu solo amore filiale; e anzi rivela cosa era davvero accaduto).
Insomma, per concludere, un libro “diverso” come ammette lo stesso Della Nina, e anche per questo risulta stuzzicante.